Anno d’apparizione: 2018
Superficie: 342000 km2 | Popolazione: 4741000 |
Religione | Percentuali |
---|---|
Cristiani | 89.50 % |
Musulmani | 1.20 % |
Gruppi etno-religiosi | 5.20 % |
Agnostici | 3.00 % |
Altri | 1.10 % |
La Repubblica del Congo ha adottato una nuova Costituzione il 6 novembre 2015. L’articolo 1 sancisce il carattere laico dello Stato. Ai sensi dell’articolo 8, sono vietati tutti i tipi di discriminazione, inclusa la discriminazione per motivi religiosi. L’articolo 24 prevede che siano garantite la libertà di coscienza e la libertà di credo. Lo stesso articolo afferma che «l’uso della religione per scopi politici è proibito» e che «ogni forma di fanatismo religioso deve essere punita»1.
Tutti i gruppi religiosi devono registrarsi e ricevere l’approvazione da parte del governo. Non vi sono state segnalazioni di discriminazione nei confronti di alcun gruppo religioso che ha tentato di registrarsi, sebbene vi siano state alcune lamentele perché il processo richiede molto tempo. La mancata iscrizione può comportare una multa, la confisca dei beni del gruppo, la cancellazione dei contratti con terzi e la deportazione del personale straniero.
La Repubblica del Congo ha una minoranza musulmana che è cresciuta costantemente negli ultimi anni. Molti dei fedeli islamici sono lavoratori migranti dei Paesi dell’Africa occidentale. A partire dal 2014, vi è stato anche un afflusso di diverse migliaia di musulmani provenienti dalla Repubblica Centrafricana giunti come rifugiati.
In base ad un decreto che ha forza di legge è vietato indossare il velo islamico integrale (inclusi il niqab e il burqa) nei luoghi pubblici. Lo stesso decreto impedisce inoltre ai musulmani stranieri di trascorrere la notte nelle moschee. Il governo afferma che queste misure servono a proteggere il Paese da attentati terroristici2.
Il programma di studio delle scuole pubbliche non include l’insegnamento della religione come materia scolastica. Tuttavia, le scuole private sono libere di impartire un’educazione religiosa ai propri studenti.
Il governo spesso facilita l’uso di edifici pubblici per le cerimonie religiose sia cristiane che musulmane. Ad esempio, nell’agosto 2017, una chiesa evangelica ha tenuto una conferenza nel parco del Ministero degli Affari esteri e all’interno dell’edificio del Parlamento a Brazzaville.
Le seguenti feste religiose sono festività nazionali: lunedì di Pasqua, Ascensione, Pentecoste, Ognissanti e Natale. Le feste religiose musulmane non sono feste nazionali, ma ai musulmani viene dato il permesso di celebrare le loro principali festività, come Eid al-Fitr e Eid al-Kebir.
Un Rapporto congiunto delle Nazioni Unite e del governo congolese ha riportato che un’operazione di sicurezza condotta dal governo il 5 aprile 2017 ha causato gravi danni a una Chiesa pentecostale di Soumouna, un villaggio nella regione meridionale del Pool. La Chiesa è guidata dal pastore Ntumi (Frederic Bintsamou), i cui seguaci credono che possegga poteri mistici. Il governo ritiene che l’uomo sia l’ex comandante del gruppo ribelle “Ninja / Nsiloulou” - che si è scontrato con il governo durante la guerra civile del 1997-2003 - e che, assieme agli ex miliziani un tempo da lui guidati, sia il responsabile di alcune violazioni della proprietà privata avvenute il 4 aprile 2017 negli uffici militari, di polizia e del governo locale di Brazzaville. Sei settimane dopo, il Ministro dell’Interno e del Decentramento ha emanato un decreto che vietava le attività della Chiesa del pastore Ntumi, sostenendo che questa ospitasse milizie armate e quindi rappresentasse una grave minaccia per la sicurezza3. Il 22 dicembre 2017 i seguaci del pastore Ntumi hanno firmato un accordo di pace con il governo.
Durante il periodo in esame, non vi sono state segnalazioni di incidenti o azioni religiose motivate contro qualsiasi comunità a causa della loro affiliazione religiosa. In generale, i gruppi religiosi sono liberi di svolgere i loro atti di culto pubblico e altre attività senza alcun impedimento. In tutto il Paese esiste una coesistenza pacifica tra fedeli di diverse confessioni4.
Sembra probabile che nei prossimi anni la Repubblica del Congo continuerà a sostenere il diritto alla libertà religiosa. Anche se a volte sono segnalate delle tensioni tra i cristiani e la crescente minoranza musulmana, in particolare a Pointe-Noire, finora questi rapporti indicano che le tensioni tra persone di origini e religioni diverse possono essere gestite senza gravi incidenti. È probabile che il rispetto per la libertà religiosa, inclusa quella delle minoranze religiose, continui.