Anno d’apparizione: 2018
Superficie: 111369 km2 | Popolazione: 4615000 |
Religione | Percentuali |
---|---|
Cristiani | 41.60 % |
Musulmani | 16.00 % |
Gruppi etno-religiosi | 40.50 % |
Agnostici | 1.60 % |
Altri | 0.30 % |
La separazione tra Chiesa e Stato e il rispetto della libertà religiosa sono sanciti dalla Costituzione liberiana1.
La legge non richiede alle comunità religiose di registrarsi2, tuttavia, nella maggior parte dei casi viene richiesta la registrazione affinché tali organizzazioni possano ricevere esenzioni fiscali e una deroga ai dazi sulle importazioni
Le scuole private, molte delle quali gestite dalla Chiesa o da organizzazioni islamiche, ricevono un sostegno finanziario statale3.
A differenza di altri Paesi della regione, l’Islam non è dominante in Liberia, Paese fondato in occasione del rimpatrio degli ex schiavi statunitensi. Una parte significativa della popolazione è infatti cristiana4, sebbene molti fedeli, pratichino spesso anche altre fedi. La tolleranza religiosa è ampiamente sostenuta dalla società in generale. Vi sono due principali organizzazioni-ombrello di carattere religioso: il Consiglio (protestante) liberiano delle Chiese e il Consiglio nazionale musulmano della Liberia5.
Durante il periodo in esame, la Liberia, assieme alla Guinea e alla Sierra Leone, ha cercato di riprendersi dalla grave epidemia di Ebola che ha mietuto oltre 4.800 vittime6. L’impatto dell’epidemia è stato enorme: la Liberia è tornata alla recessione, l’inadeguato sistema sanitario si è ulteriormente deteriorato, la povertà e la fame hanno raggiunto livelli preoccupanti. Tutti questi problemi sono stati aggravati da infrastrutture ancora precarie a causa della guerra civile che ha avuto luogo dal 1989 al 2003)7.
Il focolaio di Ebola ha influito anche sulla pratica religiosa, giacché la rapida diffusione del virus e l’estremo rischio di infezione hanno impedito a molte persone di seppellire i propri cari secondo le consuetudini cristiane o musulmane8.
Durante il periodo in esame non vi sono stati emendamenti costituzionali o incidenti gravi che hanno interessato la libertà religiosa in Liberia.
Tuttavia, un’iniziativa per inserire nella Costituzione il concetto che la Liberia sia una «nazione cristiana» ha innescato un acceso dibattito pubblico. I critici comprendevano l’ex presidente Ellen Johnson Sirleaf, esponenti della Chiesa cattolica, battisti, luterani e alcuni gruppi musulmani. Alcuni pastori protestanti si sono invece espressi a favore della proposta9.
Il fatto che la domenica sia un giorno festivo provoca ripetute dispute tra cristiani e musulmani, con gli islamici che considerano la decisione un privilegio ingiustamente riservato ai soli cristiani10.
Sono ancora da valutare gli effetti dell’elezione dell’ex calciatore nazionale e mondiale George Weah come presidente del Paese. Weah, attualmente metodista, è nato in una famiglia cristiana, ma si è convertito all’Islam prima di tornare al Cristianesimo11. È conosciuto come un gran lavoratore, che pur provenendo da una famiglia di umili origini, è riuscito a diventare una stella dello sport e a conseguire un diploma universitario. Weah ha invitato i gruppi religiosi a promuovere la convivenza pacifica12.