Anno d’apparizione: 2018
Superficie: 5127 km2 | Popolazione: 1365000 |
Religione | Percentuali |
---|---|
Cristiani | 63.40 % |
Musulmani | 6.40 % |
Indù | 24.30 % |
Bahai | 1.20 % |
Animisti | 1.40 % |
Agnostici | 2.30 % |
Altri | 1.00 % |
Nel preambolo, la Costituzione1 afferma che Trinidad e Tobago è fondata su principi che riconoscono la supremazia di Dio, la dignità della persona umana e i diritti inerenti di un individuo. La Carta sottolinea inoltre che questi diritti sono stati conferiti dal Creatore.
L’articolo 4 della Costituzione riconosce anche il diritto alla libertà, l’uguaglianza davanti alla legge, la protezione della legge, il diritto dei genitori di scegliere l’educazione dei figli, la libertà di coscienza e di culto, le libertà di pensiero e di espressione, la libertà di associazione e la divieto di discriminazione in base a razza, origine, colore, religione o sesso.
L’articolo 29 della “legge sull’istruzione”2 stabilisce che a nessuno può essere rifiutata l’ammissione in una scuola statale per motivi religiosi. L’educazione religiosa è permessa nelle scuole statali, ma la partecipazione al corso può essere soltanto volontaria.
I matrimoni e i divorzi islamici sono regolati dalla legge3.
I giuramenti giudiziari possono essere presi dal Nuovo Testamento per i cristiani e dall’Antico Testamento per gli ebrei. Coloro che non appartengono a queste religioni, possono prestare giuramento in altri modi4.
La legge proibisce atti che promuovono ostilità contro qualsiasi gruppo per motivi religiosi5.
I gruppi religiosi devono essere registrati presso il governo e devono dimostrare di essere attivi. I gruppi devono registrarsi come organizzazioni di beneficenza al fine di ottenere lo status di esenzione fiscale ed essere autorizzati a celebrare matrimoni con effetti civili. I missionari appartenenti a gruppi religiosi registrati sono facilmente ammessi nel Paese6.
Il governo finanzia le attività svolte dall’Organizzazione Interreligiosa, che rappresenta la maggior parte dei gruppi religiosi. Le scuole statali non governative e le scuole statali religiosamente affiliate ricevono sovvenzioni governative7.
Nel 2017, due luoghi di culto cristiani, tra cui una chiesa cattolica, sono stati saccheggiati a Sangre Grande8.
Nel febbraio 2018 il Primo Ministro Keith Rowley ha affermato che le persone accusate di azioni criminali non dovrebbero a loro volta incolpare le autorità di discriminarle per motivi religiosi, sottolineando che «nessuno in questo Paese è al di sopra della legge». Il Premier ha osservato che «se i servizi di sicurezza hanno informazioni» su «intenti o condotte criminali», devono «proteggere il resto del Paese a prescindere» dalla religione9.
La polizia è stata accusata di aver provocato membri della comunità islamica ad un rally dell’11 marzo 2018 tenutosi presso uno stadio di Marabella. I musulmani si erano riuniti per protestare contro le implicazioni di una proposta di legge intesa a contrastare il antiterrorismo. I poliziotti sono stati accusati di aver effettuato ricerche eccessive sui veicoli e perquisizioni corporali. Gli agenti in borghese che conducevano le indagini non hanno inoltre mostrato alcun documento d’identità ai manifestanti. Nel corso della protesta, sono state criticate le modifiche proposte all’attuale “legge antiterrorismo”, perché queste avrebbero avuto effetti sui diritti costituzionali. Fiaz Ali, un relatore dell’evento, ha sostenuto che le modifiche proposte rappresentassero un tentativo di incitare all’islamofobia10.
Esattamente come nel biennio analizzato nella precedente edizione di questo Rapporto (2014-2016), durante il periodo in esame non si sono osservati segni di intolleranza. Le prospettive della libertà religiosa sono dunque positive.